Robotica nel curricolo del primo ciclo

La scienza e la tecnologia si evolvono rapidamente e la scuola deve adeguarsi alla cultura che si evolve. L'impiego della robotica educativa come metodologia didattica ha già una storia decennale in alcune nazioni europee, ma è ancora poco diffuso in Italia. O meglio, in alcune scuole di secondo grado e nell'università la robotica (meccatronica) è una vera e propria disciplina. Più difficile trovare scuole del primo ciclo che utilizzino la robotica educativa all'interno dei curricoli tradizionali.

Eppure l'impiego della robotica stimola l'apprendimento e la curiosità scientifica e permette di lavorare in percorsi interdisciplinari che coinvolgono le materie letterarie, le lingue, l'arte, la musica e molte altre, costruendo competenze di vario genere.

La nostra esperienza

Dopo la formazione iniziale di alcuni docenti dell'istituto, la robotica è stata portata nelle classi.

Le prime attività, senza robot, hanno coinvolto i ragazzi nella scoperta della robotica e dei suoi impieghi, sia quelli utili, sia quelli dannosi, tramite ricerche, proiezioni di filmati, discussioni. I ragazzi sono stati invitati a documentare sul wiki scolastico i risultati delle loro scoperte, per creare dibattito e condivisione.

Successivamente, sono state programmate lezioni sull'uso del linguaggio, sulla classificazione e sulla costruzione. Il linguaggio di programmazione è stato introdotto nelle classi prime della scuola secondaria verso la fine del primo quadrimestre, in concomitanza con lo studio degli algoritmi e delle espressioni aritmetiche.

La robotica è stata impiegata per imparare l'insiemistica, le espressioni aritmetiche, i rapporti, le funzioni, le equazioni, la geometria, la fisica, lo studio della biologia e delle scienze naturali. Le attività sono state svolte in classe, in aula magna, in corridoio, sul pavimento... utilizzando un robot ogni 3-4 studenti. I ragazzi hanno lavorato in gruppi misti e condiviso le proprie riflessioni e i propri risultati sulla lavagna interattiva di classe. In questo modo hanno scoperto che è possibile imparare anche dagli errori degli altri; la programmazione dei robot è stata possibile anche quando non era presente un computer per ogni gruppo di lavoro.

La partecipazione al progetto europeo KeyTTT ha offerto la possibilità di partecipare ad alcune lezioni in videoconferenza con altre scuole europee. Le lezioni, in lingua inglese, hanno visto la collaborazione dei docenti di lingue dell'istituto e dei docenti di sostegno, oltre agli insegnanti di matematica e scienze.


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